Madre Elena era solita, in alcune occasioni di feste o di ricorrenze, esprimere i propri sentimenti in forma poetica, manifestando così la sua creatività artistica. Non c'è da meravigliarsi, allora, che abbia usato la stessa espressione nella relazione con il Signore Gesù, con Maria Santissima, con i Santi. Ecco alcuni esempi.
San Giuseppe, padre mio,
degnatevi di prendermi sotto il vostro patrocinio.
in esso mi riposerò sempre tranquilla.
A Voi, o padre mio,
io affido tutta me stessa
e le cose mie e le persone che mi sono care.
Nelle vostre mani
metto l'anima mia e il mio corpo.
Colla vostra intercessione
santificate quest'anima mia e salvatela;
e il mio corpo custoditelo e se a Dio piace,
tenetelo sano e vigoroso
perché serva alla gloria di Dio, di Maria Santissima
e di voi, Padre mio. Così sia.
Caro Bambino, che nato appena
soffri del verno il crudo gel.
Hai per tuo letto un po' di fieno
hai per coprirti un rozzo vel.
Umil capanna è la tua stanza,
vili giumenti ti stanno ai piè;
ma alieti osanna al tuo splendore
ben t'addimostri il Re dei Re.
Caro Bambin lascia ch'io baci
il tuo piedin!
Bambin divino umil t'adoro,
coi Pastori t'offro il mio cor;
avrai dai magi ben ricchi doni
e mirra eletta e incenso ed or.
A te devoti, corone e scettri
del tuo presepio porranno al suol.
Venuti al raggio di una nuova stella,
nunzi saranno del nuovo Sol.
Ma perchè piangi o Bambinello?
Ma perchè piangi, mio ben, così?...
Lascia a me il pianto o bel Bambino,
lascia ch'io pianga e notte e dì.
...
basta la paglia, basta la stalla!
mi strazia l'alma il tuo vagir.
ahimè! la Croce ancor sospiri?...
Flagelli ... spine... per me, e morir!...