Sr Maria Aurelia Nauta

maurelia

Trieste, 28 gennaio 1928

San Pietro di Feletto TV, 28 maggio 2021

 

Editta Nauta nasceva a Trieste il 29 gennaio 1928. Perse la mamma ancora in giovanissima età e il papà rimasto solo fu costretto a mettere la figlia in collegio, nella sua stessa città. Era l’Educandato dove operavano le Ancelle di Gesù Bambino, che lei conobbe quindi fino dall’infanzia. Lì maturò la sua vocazione alla vita religiosa che la portò ad entrare in Istituto l’11 luglio 1947, a Venezia, e prendere come nuovo nome Maria Aurelia. Dopo la formazione iniziale e la prima professione emessa l’8 settembre 1949 rimase ancora un anno in Casa Madre, collaborando nelle scuole. Poi fu mandata di nuovo all’Educandato di Trieste come assistente e vi rimase dieci anni, dal 1950 al 1960, anno in cui fu richiamata a Venezia, per essere formatrice delle postulanti e insegnante nelle prime classi elementari. 

 

Dal 1964 al 1966 fu animatrice della comunità di Asseggiano e dal 1966 al 1974 del Collegio Sergio Laghi di Trieste.

Dal 1974 al '76 lavorò per l’USMI e nel Capitolo 1976 fu eletta Madre generale, carica che ricoprì per due sessenni. Nel Capitolo non elettivo del 1979 promosse la revisione delle Costituzioni dell’Istituto, con l’aiuto del benedettino P. Francesco Pio Tamburrino che furono approvate dalla Congregazione per i Religiosi e gli Istituti secolari. Riviste e adeguate alle norme del Diritto Canonico, Madre Maria Aurelia le consegnò alla Congregazione il 18 maggio 1986.

Nel 1979-80 Madre Maria Aurelia affrontò il grosso impegno del primo ampliamento della casa di San Pietro di Feletto per potervi accogliere le sorelle anziane, malate, convalescenti. Fu lei che prese i primi contatti con chi chiedeva la presenza delle Ancelle in terra d’Africa, anche se poi il sogno è stato realizzato da chi le è succeduta nel mandato. Fu sua l’ispirazione a far nascere un gruppo di persone, “le Amiche di Madre Elena”, che condividessero la spiritualità dell’Istituto, che lei ha amato profondamente. Scriveva a un certo numero di persone di sua conoscenza, che sapeva sensibili: “Man mano che gli anni passavano nella mia vita religiosa, sono divenuta sempre più consapevole della grandezza dei doni fatti dal Signore alle Ancelle di Gesù Bambino e mi sono detta: perché non rendere partecipi anche tante altre persone alla nostra ricchezza, per esempio di spiritualità?...”. L’iniziativa si è espansa sia in Brasile sia in Costa d’Avorio, trovando molte persone che continuano a collaborare attivamente con le Ancelle proprio a partire dalla condivisione spirituale del carisma e dell’apostolato. 

Dal 1988 al 2001 fu superiora in Casa Madre; poi fece parte della comunità di Teolo fino al 2008 quando fu trasferita a San Pietro di Feletto per la sua fragilità fisica.

Sr Maria Aurelia va ricordata per la sua forte sensibilità spirituale che trasmetteva nel suo fare affabile, mite, arrendevole ma altrettanto fermo e fedele ai valori umani e religiosi. Era donna di relazioni; le coltivava per una reciproca crescita spirituale e umana, valorizzando l’amicizia come elemento di apertura e di accoglienza dell’altro. Il rispetto e la segretezza erano per lei valori che rinsaldavano fiducia e stima, che aprivano alla misericordia e alla conquista dei cuori, lasciando liberi e responsabili delle scelte successive. Questo è testimoniato anche dai lunghi contatti tenuti con molte ex allieve dell’Educandato, conosciute in giovane età e ancora presenti nella sua vita.

Sr M Aurelia ha sempre coltivato e vissuto l’intima unione con il Signore; il Dio fatto Bambino nella grotta di Betlemme e che ha incontrato attraverso il carisma di Madre Elena, è stato il centro della sua vita e della sua spiritualità. Per questo ha sognato a lungo il desiderio di approfondire, sviscerare e aggiornare la vita e il carisma della Fondatrice, e lo ha visto concretizzarsi con tutta la Congregazione, come risposta al Concilio Vaticano II e poi continuato personalmente, godendo di ogni più piccola sfumatura che scopriva e di cui godeva nello Spirito. Un altro valore che rafforzava il suo essere religiosa è stato l’amore per la Chiesa e in particolare per chi rappresenta la sua unità universale: la parola dei vari Pontefici era per lei determinante e amava leggere e seguire i loro insegnamenti come guida sicura del suo cammino di vita cristiana. Ora la affidiamo alla bontà misericordiosa del Signore affinché copra le sue fragilità umane e accolga il dono della sua vita per il bene dell’Istituto che ha amato profondamente sempre, soprattutto nei momenti bui e di quotidiana difficoltà. 

Madre Elena oggi suggerisce:

Tieniti calma il più possibile perché se il corpo è debole, ne risente anche lo spirito.