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Inizia l’Avvento...

Siamo invitati ad avvicinarci, a camminare verso un nuovo evento.  È chiesto di abbandonare il trantran senza vita, le abitudini che fossilizzano e chiudono alla novità, le usanze che dividono. E, dopo aver raccolto tutto ciò che di buono è rimasto, ripartire! Sì, perché Avvento è partire verso un nuovo stile di vita. 

Allora Avvento diventa tempo di attenzione, di dare senso ad ogni azione, ad ogni scelta, ad ogni passo che si decide di fare perché non succeda, “come ai giorni di Noè”, che attorno a noi il mondo sta cambiando e noi, presi a gioire delle cose che ci rendono piacere e con la testa a pensare solo a noi stessi, alle cose che solo ci piacciono e ci inorgogliscono, non ce ne accorgiamo. Non basta vivere, compiere tutte le azioni quotidiane che ci dicono di essere vivi: è necessario scoprire la luce nuova che illumina il volto di chi ci è accanto, che fa avvertire la mano tesa di chi chiede aiuto, le lacrime tremanti di chi soffre, la forza della bontà e della bellezza che ci è versata in grembo perché “i giorni di Noè” siano superati e il tempo non sia vissuto con superficialità, con indifferenza, senza novità. Avvento: tempo di attesa, di desiderare qualcosa o qualcuno che manca, ma è sulla strada e sta per arrivare, senza rumore, senza apparenza, in silenzio, come un ladro, ma che non ruba, che viene a donarci tutto, a riempirci la casa di novità.   Occorre l’attenzione vigile per vivere ogni giorno con il sapore del mistero, con la scoperta dell’ignoto, con la straordinarietà di un nuovo inizio, con il gustare la gioia dell’Atteso, anche durante l’attesa.Avvento: tempo di vigilanza; essere sentinelle che attendono l’alba per chiudere l’ora delle tenebre. Vigilare per non correre inutilmente, ma per camminare con l’attenzione viva e scoprire che Dio è Colui che viene, Colui che cammina a piedi, che pone i suoi piedi sulle tracce di chi ha bisogno, di chi cerca, di chi ha un sogno di pace nel cuore, di chi è pronto all’incontro con il Signore, nella vita di ogni giorno. Apriamo la mente e il cuore e il nostro comportamento non permetta che questi giorni ci lascino nell’indifferenza: il Signore viene per illuminare la nostra notte dello spirito e aprire la nostra vita ad un’alba nuova. O Dio, Padre misericordioso,che per riunire i popoli nel tuo regnohai inviato il tuo Figlio unigenito,maestro di verità e fonte di riconciliazione,risveglia in noi uno spirito vigilante,perché camminiamo sulle tue vie di libertà e di amorefino a contemplarti nell’eterna gloria. (dalla liturgia) 

Madre Elena oggi suggerisce:

In certe occasioni di dolci ricordi, il cuore sente il bisogno di esprimere parole di affetto.

 

Si corda l'entrata in Cielo di:

Sr.Antonietta Gradenigo nel 1937

Sr. Antonietta Ellersig nel 2003