Le Ancelle di Gesù Bambino in Costa d'Avorio

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Spesso si sente dire che bisogna ridare valore al tempo, che la vita reale ha bisogno del tempo e dello spazio per costruire relazioni, favorire la crescita e dare pienezza ai sogni di una vita vera. 

L’esperienza di questo primo tratto di tempo della presenza delle Ancelle di Gesù Bambino in Costa d’Avorio, sembra dire che è stato usato bene sia il tempo sia lo spazio. 

Il tempo non come kronos, semplice susseguirsi di istanti, di giorni, uno dietro l’altro, tempo che si consuma e ci consuma, ma come kairos: tempo come storia, fatta di avvenimenti, di eventi che danno significato alla vita, che costruisce relazioni, che forma la storia.

È questo che viene raccontato nelle pagine di una semplice pubblicazione in lingua francese, che ricostruisce la storia delle Ancelle in quella terra d'Africa. Ecco allora il significato di questo tratto di storia dei primi 29 anni: non ha nulla di grande dal punto di vista letterario, ma è grande per chi ha vissuto ciò che racconta. È la storia di un quotidiano incarnarsi dentro uno spazio che riporta la dimensione della vita scaturita da quel “verrà un giorno …” espresso magari senza una riflessione profonda ma come sussulto di un cuore che ama e desidera che la propria gioia sia la gioia di ogni creatura amata dallo stesso Dio in cui si crede! Madre Elena Silvestri, la nostra Fondatrice, ha vissuto perché ogni adolescente, ogni giovane, ogni donna in particolare, potesse incontrarsi con il Signore Gesù e in Lui trovare il senso e il gusto della vita. Per questo non poteva limitare la sua azione nella piccola Venezia, ma il suo cuore voleva abbracciare il mondo intero e così è uscita quell’espressione: “Verrà un giorno …” Ed è arrivato il giorno in cui le Ancelle di Gesù Bambino hanno raggiunto la terra ivoriana e in essa si sono subito rivolte ad ambiti di educazione e formazione perché l’incontro con il Signore, con la sua Parola attraverso la catechesi, la formazione umana, l’educazione scolastica, fosse continuazione e realizzazione del sogno di Madre Elena. Hanno scelto di rimanere vicino al popolo, scoprendo in esso la ricchezza di una cultura diversa e la possibilità di mostrare una vita consacrata reale, veramente profetica, perché libera e discreta, attenta e semplice, fatta di ascolto e di esempio, capace di attirare giovani di questa terra a mettersi in cammino nella sequela del Signore. 

Leggendo le pagine si potrà intuire il dono carismatico che ci anima, si può intravvedere uno stile di vita che, pur nella fragilità umana, tenta di essere evangelico nella sua sostanza. E il racconto di questo tratto di storia vuol essere apertura per un prossimo futuro costruito nella certezza di essere amate dal Signore e da Lui continuamente inviate a raccontare il suo Amore che salva, ad affrontare l’incertezza con la serenità di chi ha posto la sua fiducia nel Signore e sa di non essere mai abbandonato. 

Si ringrazia tutti coloro che hanno contribuito a costruire questa storia, che hanno accompagnato con fiducia i primi passi, che hanno spinto a rischiare qualche volta l’impossibile, che hanno creduto in donne ricche solo di speranza e di desiderio di bene per gli altri.

Rimane un augurio per tutte queste giovani Sorelle: Andate avanti! Lungo un cammino sempre si incontrano ostacoli, ci può essere un vento contrario, può capitare la tempesta, ci può essere la nebbia dell’Armatan, ma voi ricordate sempre che Gesù ripete anche oggi: “Coraggio, sono io, non abbiate paura!” (Mt 14,27)

(tolto dalla presentazione del libro) 

Madre Elena oggi suggerisce:

Rimanendo un po’ insieme, ci si può confortare con buoni sentimenti.